Cosmesi naturale

27 cose da sapere sulla protezione solare

27 cose da sapere sulla protezione solare

Era da mesi che avevo in progetto di scrivere un articolo interamente dedicato alla protezione solare e finalmente eccolo qui pronto per essere letto e consultato ogni volta che ne avrai bisogno.

Ho cercato di renderlo il più completo, chiaro e semplice possibile perché fosse alla portata di tutti e spero davvero di esserci riuscita.

E’ un articolo che raggruppa tutto ciò che a mio avviso sono le nozioni principali e fondamentali che tutti noi dovremmo sapere sulla protezione solare. E’ un argomento così vasto e complesso che sarebbe davvero impossibile da spiegare in un unico articolo, ma non è questo il mio intento. La mia missione è piuttosto quella di farti porre l’attenzione sull’importanza di proteggerti dal sole non solo durante l’estate, ma durante tutto l’anno.

Nel corso della lettura ti sarà tutto più chiaro e capirai il perché non bisogna sottovalutare i danni che il sole provoca sulla tua pelle se non protetta adeguatamente.

Scoprirai inoltre tante altre informazioni e significati di sigle e simboli che probabilmente ti è capitato di vedere quindi senza ulteriori indugi ti lascio alla lettura.

I raggi UVA

I raggi UVA

Le radiazioni UVA vanno da 320 a 400 nm e costituiscono il 95 % dei raggi UV che arriva alla pelle. Raggiungono la superficie terrestre con la medesima intensità tutto il giorno, tutto l’anno e attraversano sia le nuvole che le superfici in vetro.

Riescono a penetrare più in profondità nella pelle fino a raggiungere il derma

Sono responsabili del fotoinvecchiamento, di reazioni cutanee come rossori, macchie, prurito e di danni più gravi come i tumori cutanei.

I raggi UVB

Le radiazioni UVB vanno da 290 a 320 nm e costituiscono il 5% dei raggi UV che arriva alla pelle. Non sono sempre presenti e sono filtrati dalle nuvole e dalle superfici in vetro. In caso contrario possono penetrare nell’epidermide.

Hanno un’intensità variabile in base alla stagione, all’orario, alla latitudine e all’altitudine.

Sono responsabili dell’abbronzatura e sono potenzialmente più pericolose  degli UVA in quanto causano eritemi e scottature e danneggiano il DNA delle cellule cutanee.

I raggi UVC

I raggi UVC

Le radiazioni UVC sono le più dannose, ma  vengono schermate dallo strato di ozono.

La protezione UVB e UVA in etichetta

In Europa la protezione solare viene riportata nella confezione e la si nota subito perché trovi chiaramente indicata la scritta UVB e UVA. Quest’ultima è inserita all’interno di un cerchio nero.

L’SPF

L’SPF

La sigla SPF (Sun Protection Factor) presente sulle confezioni delle protezioni solari indica il fattore di protezione solare nei confronti dei raggi UVB. Ovvero la capacità del prodotto cosmetico di ridurre l’assorbimento dei raggi UVB.

In altre parole indica il tempo necessario affinché i raggi riescano ad oltrepassare la protezione solare provocando scottature ed eritemi.

L’SPF viene espresso in forma di valore numerico e viene determinato mediante appositi test, fisici e biologici, che prevedono prove in vitro oppure in vivo. Il numero che affianca la sigla spf indica come detto in precedenza la capacità del prodotto di schermare o bloccare i raggi del sole. Più è alto il numero meno UVB passano e più a lungo ed efficacemente la pelle sarà protetta. Quindi più alto è l’SPF, più a lungo durerà la protezione.

L’SPF viene applicato non solo ai prodotti cosmetici, ma anche ad altri dispositivi di protezione come gli occhiali da sole e alcuni tipi di indumenti, come ad esempio le magliette. Il range di valori che può coprire una protezione solare va da un minimo di 2 a oltre 50.

I prodotti con SPF al di sotto di 6 non possono essere inclusi nella categoria di protezione solare così come non è possibile parlare di protezione totale nel caso di prodotti con SPF 50+ perché nessun prodotto è in grado di schermare totalmente le radiazioni. Un spf 50 infatti blocca il 98% dei raggi.

Ti lascio con uno schema riassuntivo facile e intuitivo da memorizzare:

  • un SPF 15 blocca il 93% dei raggi UVB;
  • un SPF 30 blocca il 97% dei raggi UVB:
  • un SPF 50 blocca il 98% dei raggi UVB;
  • un SPF 100 blocca il 99% dei raggi UVB.

In parole più semplici un solare con spf 15 lascia passare circa il 7% (1/15) dei raggi UVB.

Ma è bene ricordare che sebbene il valore numerico si riferisca alla protezione fornita dal prodotto nei confronti dei raggi UVB, le protezioni solari devono obbligatoriamente contenere anche filtri che siano in grado di proteggere la pelle dai raggi UVA.

L’spf 100

Ebbene sì, esiste anche il fattore di protezione 100 in questo caso si tratta di un “farmaco” che in genere viene prescritto dal dermatologo alle persone particolarmente sensibili, con patologie (vitiligine) o dopo trattamenti di medicina estetica.

Non devi farti ingannare dal numero perché non si tratta di una protezione totale, ma sicuramente maggiore rispetto a un spf 50 o 50+. Infatti se questi ultimi riescono a schermare fino al 97/98% delle radiazioni solari l’spf 100 scherma fino al 99%. Si tratta solo dell’1-2%, ma fa sicuramente la differenza se applicato nella quantità e nella frequenza giusta.

L’spf non si somma

Purtroppo però non vale la regola della somma. Se si applica una protezione solare con spf 30 e poi un fondotinta o bbcream con spf 20, l’spf totale non sarà 50, ma in linea di massima sarà l’spf più alto in questo esempio è 30. Non prendere questo esempio come regola ferrea perché la protezione solare deve essere applicata nella dose consigliata e riapplicata con la frequenza corretta, come scoprirai tra poco.

SPF e PA

SPF e PA

SPF indica il livello di protezione dai raggi UVB mentre PA indica il livello di protezione dai raggi UVA.

Protezione solare bassa, media, alta e molto alta

Protezione solare bassa, media, alta e molto alta

In linea generale si distinguono quattro tipi di protezione solare:

–       protezione bassa (spf 6, spf 10);

–       protezione media (spf 15, spf 20, spf 25);

–       protezione alta (spf 30, spf 50);

–       protezione molto alta (spf 50+).

Grazie a questa classificazione sarà molto più facile per te individuare quella più indicata al tuo fototipo di pelle.

Fototipo

Fototipo

Dal momento che non tutte le pelli sono uguali e reagiscono in modo diverso alle radiazioni, solari esiste una classificazione divisa in 6 tipologie chiamate “fototipi”. Vengono presi in considerazione il colore della pelle, dei capelli, degli occhi e l’abbronzatura.

Vediamo insieme i principali 6 fototipi e la protezione solare consigliata:

  • fototipo 1: carnagione molto chiara (spesso con lentiggini), capelli biondi o rossi, occhi chiari (azzurri), abbronzatura impossibile, protezione solare da applicare alta (spf 50+);
  • fototipo 2: carnagione chiara, capelli biondo scuro o castano chiaro, occhi azzurri o verdi, abbronzatura difficile, protezione solare da applicare alta (spf 50, 50+);
  • fototipo 3: carnagione chiara, capelli castani o mori, occhi castani, abbronzatura difficile, protezione solare da applicare alta (spf 50);
  • fototipo 4: carnagione medio chiara, capelli biondo scuro o castani, occhi scuri, abbronzatura graduale ma possibile, protezione solare da applicare da alta a media (spf 30, 50);
  • fototipo 5: carnagione medio olivastra, capelli castani o mori, occhi scuri, abbronzatura ottimale, protezione solare da applicare da media a bassa (spf 30, 15);
  • fototipo 6: carnagione scura e scurissima, capelli castani o neri, occhi scuri, abbronzatura intensa, protezione solare da applicare bassa (spf  15).

Personalmente ti consiglio di non andare mai sotto un SPF 30 dal momento che difficilmente riuscirai ad applicarne la giusta quantità di 2mg/cm2 e con la corretta frequenza (ogni 2 ore).

Il significato di IR

La sigla IR sta per raggi infrarossi, i responsabili del processo di invecchiamento cutaneo, della diminuzione di collagene e della comparsa di macchie scure e rughe. La nostra pelle non è in grado di proteggersi autonomamente da questi raggi e quando la colpiscono provocano una sensazione di calore e bruciore andando a disidratare l’epidermide. Per questa tipologia di raggi non esistono filtri adeguati, ma nel campo della cosmetica moderna vengono aggiunti nella protezione solare degli attivi antiossidanti che ne limitano i danni sulla pelle. Tra gli attivi con questa capacità ci sono l’acido ialuronico ad alto peso molecolare, la vitamina B3 (nota anche con il nome niacinamide), il mirtillo rosso e il beta carotene.

I solari coreani, il PA e il PPD

I solari coreani, il PA e il PPD

Ormai è risaputo l’enorme successo che ha riscontrato anche qui in Europa la k-beauty ovvero la skincare routine coreana e i suoi famosi 10 step. Grande considerazione viene fatta per lo step riguardante la protezione solare, ecco perché si parla così spesso delle loro creme viso solari sia perché considerate pregiate sia perché hanno delle texture molto confortevoli e piacevoli sulla pelle.

Rispetto all’Europa, in Asia si utilizza un tipo classificazione diversa che viene contraddistinta dalla presenza nelle confezioni delle lettere PA seguite dai segni più (PA+, PA++, PA+++ e PA++++) che compaiono sull’etichetta e dal PPD (Persistent Pigment Darkening).

Il PA misura il modo in cui i raggi UVA del sole fanno diventare la pelle scura e quanto a lungo questa resta scura, processo chiamato appunto PPD.

il PA viene espresso attraverso il simbolo del + mentre il PPD viene espresso numericamente.

E’ un discorso molto ampio e complesso per cui preferisco non scendere nei dettagli. Ma riassumendo e per semplificare le cose ti basta ricordare che:

–       PPD da 2 a meno di 4 o PA+ protezione solare UVA bassa;

–       PPD da 4 a 8 o PA++ protezione solare UVA media;

–       PPD da 8 a 16 o PA+++ protezione solare UVA alta;

–       PPD 16 o superiore PA++++ protezione solare UVA alta.

Filtri solari

I filtri solari sono composti da sostanze che aiutano a proteggere la pelle dai danni causati dai raggi UV del sole. Esistono due tipi principali di filtri solari: filtri solari fisici e filtri solari chimici.

Filtri solari fisici

Filtri solari fisici

I filtri solari fisici sono composti da particelle minerali come l’ossido di zinco e il biossido di titanio. Questi filtri solari creano una barriera protettiva sulla pelle che riflette i raggi UV come uno specchio e impedisce loro di penetrare nella pelle (in quanto privi di nanoparticelle).

I filtri fisici riflettono e/o diffondono le radiazioni ultraviolette e sono sicuri per la pelle. Sono anche quelli responsabili del classico effetto scia bianca che lasciano sulla pelle durante la stesura. Sebbene nel corso degli anni le formulazioni siano state migliorate, la texture rimane bene o male abbastanza pesante rispetto a quella delle protezioni solari con soli filtri chimici.

I filtri fisici sono chiamati anche minerali perché sono composti esclusivamente da materie prime naturali. Sono indicati anche per le pelli sensibili e delicate, come quella dei bambini o quelle acneiche perché non ostruiscono i pori.

Filtri solari chimici

Filtri solari chimici

I filtri solari chimici sono composti da sostanze chimiche generalmente derivate del petrolio.

Ti lascio un elenco dei più comuni e come vengono indicati nella lista degli ingredienti così che ti sia molto più facile individuarli:

  • Octinoxate nell’inci Octyl Methoxycinnamate;
  • Avobenzone nell’inci Butyl Methoxydibenzoylmethane;
  • Oxybenzone nell’inci Benzophenone-3;
  • Octocrylene;
  • Ethylhexyl Salycilate;
  • Octyl Salycilate;
  • Mexoryl SX o Ecamsule nell’inci Terephthalylidene Dicamphor Sulfonic Acid;
  • Uvinul A Plus nell’inci Diethylamino Hydroxybenzoyl Hexyl Benzoate;
  • Diethylhexyl Butamido Triazone;
  • Ethylhexyl Triazone;
  • Tinosorb M nell’inci Methyilene Bis-Benzotriazolyl; Tetramethylbuthylphenol;
  • Tinosorb S nell’inci Bis-Ethylhexyloxyphenyl Triazine;
  • Mexoryl XL nell’inci Drometrizole Trisiloxane;
  • Homosalate (HMS).

Questi filtri solari assorbono i raggi UV e li disperdono, impedendo loro di penetrare nella pelle.

I filtri chimici sono in grado di assorbire la luce UV restituendola sotto forma di altra energia, non pericolosa per la pelle.

Offrono un’ottima protezione solare e anche un’abbronzature omogenea.

Ma di contro possono causare allergie, irritazioni o problemi più seri.

Alcuni generano radicali liberi che sono causa di invecchiamento cutaneo precoce e aumento dello stress ossidativo.

Differenza tra filtri fisici e filtri chimici

I filtri solari fisici sono più efficaci nella protezione dei raggi UVA e UVB, ma la loro consistenza è più densa e quindi meno facile da spalmare sulla pelle infatti causano la classica scia bianca.

I filtri solari chimici al contrario hanno una texture più leggera e sono facili da stendere, ma possono causare reazioni allergiche in alcune persone e sono tendenzialmente meno stabili sotto la luce solare.

Quale filtro solare scegliere

Quale filtro solare scegliere

La scelta del filtro solare dipende dalle tue esigenze e necessità.

Personalmente avendo a cuore la salute della mia pelle ho sempre optato per i filtri fisici sebbene sia consapevole del fatto che spesso le texture non siano super confortevoli.

Da quando mi è stata diagnosticata la rosacea e sapendo di avere una pelle del viso molto sensibile, delicata e reattiva sento ancora di più la necessità di affidarmi ai filtri fisici più adeguati a questa tipologia di pelle.

Quanta crema solare applicare

Quanta crema solare applicare

La quantità di crema solare da applicare consigliata è di 2 mg/cm2 che corrispondono a due dita per il viso e un dito per il collo mentre per quanto riguarda il corpo ne viene consigliata una quantità pari a 30 g.

L’applicazione deve essere eseguita almeno 20 minuti prima di esporti al sole.

Che cos’è l’UV-INDEX

Che cos’è l’UV-INDEX

Uno strumento che può aiutarti a capire come sono le radiazioni solari nella giornata odierna è l’UV-INDEX (l’indice universale della radiazione UV). L’indice UV descrive infatti l’intensità misurata o prevista delle radiazioni ultraviolette in una determinata giornata e località e permette di sapere quando il sole è particolarmente pericoloso per la pelle. Più alto è l’indice UV, maggiore è il rischio di scottature solari, fotoinvecchiamento, linee sottili e rughe.

E’ una sorta di bollettino meteorologico giornaliero che puoi consultare anche tramite l’app per il telefono EPA UV Index, oppure installando il componente aggiuntivo di ricerca EPA.

Un’altra app è SunSmart Global UV che fornisce previsioni meteo e UV per cinque giorni in posizioni ricercabili. Evidenzia le fasce orarie in cui è necessaria la protezione solare con l’obiettivo di aiutare le persone in tutto il mondo a sapere quando utilizzare la protezione solare, nel tentativo di ridurre il carico globale del cancro della pelle e dei danni agli occhi legati ai raggi UV.

L’ app è disponibile gratuitamente sia nell’App Apple che nei Google Play Store. Fornisce opzioni personalizzate in modo che gli utenti possano intraprendere azioni per proteggere l’esposizione prolungata ed eccessiva ai raggi UV, una delle principali cause di cancro della pelle e altre malattie correlate ai raggi UV.

L’indice UV è un importante dato basato su una scala solare e globale che varia da 1 a >11.

Un indice UV pari a 1 rappresenta bassi livelli di radiazione. Al contrario, quando i valori superano l’11 l’esposizione ultravioletta è molto elevata.

I dati variano durante il giorno; raggiungono il picco a mezzogiorno per poi decrescere lentamente verso il termine della serata.

Vediamo insieme, a seconda dei livelli, il grado di pericolosità delle radiazioni e le precauzioni da mettere in atto:

  • da 1 a 2 indice basso: l’esposizione ai raggi UV è relativamente bassa e il rischio di scottature è ridotto al minimo. Se hai la pelle sensibile applica sempre la protezione solare anche in questi giorni;
  • da 3 a 5 indice moderato: applica la protezione solare con SPF più alto. Stai all’ombra durante le ore più pericolose (11:00-16:00);
  • da 6 a 7 indice alto: applica  una protezione solare molto alta per proteggerti dalle scottature, soprattutto se hai la pelle sensibile;
  • da 8 a 10 indice molto alto: in questi casi la pelle non protetta può bruciarsi. Meglio ridurre al minimo le attività all’aperto, soprattutto a metà giornata;
  • da 11 o più indice estremo: la pelle non protetta può scottarsi in pochi minuti. Meglio evita il più possibile l’esposizione al sole, se possibile. Ricorda inoltre che la sabbia, la neve e altre superfici riflettenti possono addirittura raddoppiare l’esposizione ai raggi UV.

Vitamina D e abbronzatura

Vitamina D e abbronzatura

Molto spesso si pensa che applicando una protezione solare (specialmente quella alta), questa possa in qualche modo impedire l’assorbimento della vitamina D e perfino l’abbronzatura.

In verità l’utilizzo di una protezione solare alta non blocca la produzione della vitamina D e nemmeno l’abbronzatura perché i raggi solari non vengono bloccati del tutto. Questo è il motivo per cui consentono sia l’una che l’altra.

Errori da non fare con la crema solare

Errori da non fare con la crema solare

Ora ti elencherò alcuni errori molto comuni che vengono commessi con la crema solare:

  • usare quella dell’anno precedente. Le creme solari infatti hanno una scadenza di 12 mesi dalla data di apertura quindi non possono essere riciclate;
  • non riapplicarla ogni due ore;
  • lasciare la crema solare al sole;
  • applicarla senza aver fatto trascorrere almeno 20 minuti prima dell’esposizione;
  • dimenticare di applicarla anche su collo, orecchie e mani;
  • non riapplicarla dopo il bagno;
  • non metterla anche se è nuvoloso.

Vero o falso sulla protezione solare

Scopriamo adesso cosa c’è di vero o di falso sulla protezione solare:

  • la protezione è necessaria anche sotto l’ombrellone o se il tempo è nuvoloso. Vero perché i raggi UV filtrano lo stesso.
  • un prodotto autoabbronzante non protegge dai raggi solari. Vero, una pelle abbronzata va sempre protetta.
  • nessuna crema waterproof resiste per molte ore all’acqua di mare. Vero, ecco perchè è consigliato riapplicare la crema solare dopo ogni bagno.
  • con un prodotto a protezione solare alta non ci si abbronza. Falso la protezione alta non impedisce alla pelle di abbronzarsi, ma fa in modo che la pigmentazione avvenga gradualmente e in maniera più salutare.
  • più tempo si resta al sole, più ci si abbronza. Falso perchè la produzione di melanina ha un limite.
  • fare lo scrub rovina l’abbronzatura. Falso lo scrub è indispensabile per mantenere un colorito luminoso.

Differenza tra crema viso solare e crema viso giorno con spf

In commercio si trovano tante creme e sieri viso idratanti son spf da 15, 20, 30, 50+.

Ma devi sapere che la crema idratante con SPF non è sinonimo di garanzia per un’adeguata protezione contro i raggi UVB e non sostituisce la protezione solare, che invece è appositamente formulata per difendere la pelle dai raggi UV.

Sono una sorta di via di mezzo tra un prodotto idratante e il solare. Le creme e i sieri idratanti infatti sono progettati principalmente per idratare e per raggiungere gli strati epidermici profondi.

È importante sapere che la crema viso giorno con spf è una tipologia di prodotto che non offre una valida protezione dai raggi solari perché nella sua applicazione non si rispetta un requisito fondamentale: ovvero la giusta quantità di prodotto da utilizzare. Lo standard è di 2 mg/cm2 di pelle che come già detto prima usando le dita sono 2 per viso e 3 per viso e collo. Generalmente quanto si stende la crema viso quotidiana non viene usata questa quantità, ma molto inferiore quindi non sarebbe in grado di proteggere la pelle adeguatamente.

Come riapplicare la protezione solare sopra il makeup

Come riapplicare la protezione solare sopra il makeup

Una domanda che sorge spontanea quando si indossa il makeup è sicuramente questa: come faccio a riapplicare la protezione solare dopo le 2 ore? Sebbene la risposta possa sembrare difficile, in verità non è poi così. Infatti esistono in commercio tante valide soluzioni che posso aiutarti a gestire il tutto senza creare pasticci e mascheroni sul viso poco belli da vedere. Tra i prodotti che si possono usare per non rovinare il makeup ci sono le protezioni solari in stick, quelle in polvere compatta e quelli in spray. Sono comodi anche da portare con sé e tenere in borsetta durante il corso della giornata.

Buone e valide ragioni per usare sempre la protezione solare

Ci sono tante e buone ragioni per cui è bene usare la protezione solare vediamone alcune insieme:

– aiuta a prevenire i danni quali macchie, rughe e scottature;

– aiuta a mantenere la pelle idratata;

– è una barriera tra la pelle e i raggi UV;

– previene il cancro alla pelle.

Benefici dell’esposizione alla luce solare

Benefici dell’esposizione alla luce solare

L’esposizione solare ha molti benefici tra cui:

– migliorare l’umore;

– stimolare la produzione di melanina;

– stimolare la sintesi della vitamina D.

Rischi in caso di una scorretta esposizione al sole

Rischi in caso di una scorretta esposizione al sole

Se non presti attenzione alle dovute precauzioni prima di esporti al sole puoi incorrere nei seguenti rischi:

– scottature ed eritemi solari;

– fotoinvecchiamento;

– macchie cutanee;

– carcinomi e melanomi.

Consigli per una corretta esposizione solare

Probabilmente sai già quali sono i consigli e gli accorgimenti da adottare prima di esporti il sole. Ma visto che l’argomento non è quasi mai preso veramente sul serio preferisco ribadire alcuni concetti e suggerimenti. Quando si parla di pelle credo non faccia male ripetere le migliori precauzioni da tenere in considerazione. E se hai una pelle molto delicata e sensibile come la mia, risulta fondamentale tenere presente quanto ti riporto di seguito:

– non esporti al sole troppo a lungo ed evita le ore più calde (11,00 – 15,00);

– applica la protezione solare prima di qualsiasi esposizione e riapplicala ogni 2 ore;

– se ami rimanere a lungo in acqua e nel caso dei bambini opta per filtri resistenti all’acqua (water resistant);

– riapplica sempre la protezione solare dopo ogni bagno e sudata;

– applica la giusta quantità di crema solare;

– utilizza un buon burrocacao o balsamo labbra con spf;

– se hai nei e/o tatuaggi proteggili con una protezione solare molto alta;

– usa occhiali da sole, cappello e vestiti per proteggerti.

Crema solare viso per pelle secca, sensibile, grassa, mista o acneica

Crema solare viso per pelle secca, sensibile, grassa, mista o acneica

Nella scelta della crema viso solare è utile anche sapere la propria tipologia di pelle così da ricercare i migliori ingredienti. Leggendo l’INCI presente nell’etichetta si possono individuare quelli più idonei.

Nel caso tu abbia una pelle secca andrai a optare per un solare con acido ialuronico che vada a trattenere l’acqua e altre sostanze emollienti come il burro di karitè che vada a idratare la pelle.

Se al contrario hai una pelle sensibile preferisci un solare con filtri fisici (ossido di zinco o biossido di titanio) e senza profumi così da non incorrere in allergie e irritazioni.

Infine se hai la pelle grassa, mista o acneica cerca un solare oil-free, ad azione opacizzante e contenente ceramidi, peptidi e niacinamide.

Considerazioni finali

Se sei arrivata fino a qui complimenti, significa che l’argomento ti interessa e hai a cuore la tua pelle 👏👏👏

Questo articolo l’ho scritto con il cuore. Da quando ho scoperto non solo di soffrire di rosacea, ma anche quanto sia importante proteggere la mia pelle sensibile, delicata e reattiva, la mia attenzione all’acquisto e alla scelta dei cosmetici è aumentata. Se fino a un anno fa la protezione solare la usavo solo ed esclusivamente quando andavo al mare, ora la uso tutto l’anno.

Tutto questo è avvenuto grazie anche alla mia cosmetologa di fiducia che ha sempre risposto alle mie domande, perplessità e dubbi.

Spero che il mio intento di sensibilizzare te e quante più persone possibili ad usare la protezione solare sempre per i motivi citati sopra abbia avuto successo.

Mi auguro davvero che la lettura sia stata piacevole e scorrevole e che ti abbia fornito informazioni utili e spunti di riflessione.

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Se ci sono domande e dubbi, non esitare a scriverle qui sotto lasciando un commento e se l’articolo ti è piaciuto fammelo sapere 🤗💖

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