Cosmesi naturale

Come leggere l’INCI dei prodotti

Oggi voglio parlarti di come leggere l’INCI dei prodotti e saper riconoscere e distinguere quelli buoni da quelli dannosi.

Tranquilla, non dovrai diventare un’esperta per destreggiarti e nemmeno perdere ore nei negozi o supermercati, armandoti di lente di ingrandimento alla Sherlock Holmes.

A questo proposito infatti, voglio renderti le cose più facili e ti parlerò anche di alcuni strumenti utili e a portata di mano che ti possono venire in soccorso. Attraverso l’esperienza e la pratica ti assicuro che diventerai sempre più esperta. Saprai padroneggiare al meglio le tue conoscenze così da poterle diffondere a tua volta ai tuoi amici, parenti e conoscenti…

leggere l'inci dei prodotti per la cura del corpo e make up
leggere l’inci dei prodotti

Come leggere l’inci dei prodotti cosmetici e perché è importante?

Partiamo dall’inizio, INCI è l’acronimo di International Nomenclature Cosmetic Ingredients, detto in parole povere non è altro che la lista degli ingredienti presenti nel prodotto cosmetico.

Questo codice unico è stato introdotto il 1° gennaio 1997 dalla Commissione Europea per tutti i Paesi dell’UE, ma è stato adottato anche da altri Paesi come USA, Russia, Brasile, Canada e Sudafrica.

Questo strumento ti permette di verificare se il prodotto è realmente naturale e rispettoso per la tua salute e quella dell’ambiente. In commercio si trovano prodotti con ingredienti dannosi e pericolosi, ma dal momento che sono presenti in piccole quantità la legge li identifica come innocui e li consente. Quindi, diventa davvero importante per noi consumatori cominciare a prendere in mano il prodotto e andare ad analizzarlo.

Nell’INCI, al primo posto trovi l’ingrediente più presente e a seguire, in ordine decrescente, sono presenti quelli in quantità minore. Tuttavia, se la loro concentrazione è inferiore all’1%, saranno indicati in ordine sparso.

Le lingue utilizzate nell’INCI ci possono aiutare

leggere l'inci le lingue utilizzate
le lingue degli ingredienti

Gli ingredienti sono riportati nell’INCI principalmente nelle seguenti lingue: inglese, latino e francese.

In latino sono riportati gli estratti vegetali che non hanno subito alcun tipo di trasformazione, ma solo processi di estrazione fisica (spremitura, distillazione, filtrazione) e quindi sono rimasti nella loro forma pura e naturale (es. Lavandula Angustifolia = lavanda vera). Ne sono un esempio l’acqua e tutti gli estratti botanici. Se accanto al nome compare il simbolo asterisco * questo vuol dire che l’ingrediente proviene da agricoltura biologica.

In inglese sono riportati la maggior parte degli ingredienti e sono quelli che hanno subito un processo di trasformazione chimica (es. Sodium Hyaluronate = acido ialuronico). Ne sono un esempio: sali, acidi, materie grasse, siliconi, tensioattivi ed emulsionanti.

Alcuni ingredienti sono riportati in latino e in inglese e qui sei di fronte a un derivato naturale della materia prima (es. Calendula Officinalis Flower Extract = estratto di calendula).

In francese trovi unicamente la denominazione delle profumazioni di sintesi (parfum).

Se la profumazione deriva da un’olio essenziale troverai la scritta essential oil.

I coloranti invece, compaiono in fondo alla lista e sono indicati con la sigla CI che sta per Colour Index, l’indice internazionale dei coloranti, seguita da un serie numerica di 5 cifre (es. CI 77891 = biossido di titanio).

Precisazione

Ci tengo a precisare ed è bene che tu lo sappia che non è obbligatorio indicare tutti gli ingredienti nell’INCI, infatti la clausola di riservatezza prevista dall’articolo 7 del D.Lgs. 126/97 recita così:

“Il produttore o il suo mandatario o il soggetto per conto del quale e’ fabbricato un prodotto cosmetico, o il responsabile dell’immissione sul mercato comunitario di un prodotto cosmetico importato che, per motivi di riservatezza commerciale, intende ottenere la non iscrizione di uno o piu’ ingredienti di un prodotto cosmetico, presenta a tal fine una domanda presso il Ministero della sanità.”

Attenzione all’etichetta

Scritta bio
prodotto biologico

Se ti fermi a leggere un’etichetta, dove c’è la scritta a caratteri cubitali BIO, incorniciata da immagini di fiori e piante e credi che il prodotto sia naturale, allora ti sbagli di grosso, perché il più delle volte non è così. Hai presente quando ti dicono di non giudicare un libro dalla copertina? Bene, qui vale la stessa regola, non farti abbindolare e fregare dalle apparenze, perché il più delle volte quell’ingrediente biologico e naturale si trova proprio alla fine dell’INCI e in percentuali davvero insignificanti.

Attenzione inoltre alla classica scritta senza parabeni, perché oltre a loro ci sono numerosi altri ingredienti nocivi da cui stare alla larga.

Non cascare nella loro trappola, ma fatti furba e spendi un minuto per leggere gli ingredienti, fallo per la tua salute, il tuo corpo un giorno ti ringrazierà.

Impara a conoscere gli ingredienti da evitare

Ingredienti da evitare
quali sono gli ingredienti da evitare

Cercherò nelle prossime righe di presentarti le sostanze presenti nei prodotti per la cura della persona e nei cosmetici, da cui è meglio tu stia ben lontana.

Petrolati e olii minerali

Petrolati
derivati del petrolio

I petrolati e oli minerali sono sostanze gelatinose ottenute dai residui della distillazione del petrolio a seguito della completa evaporazione dell’olio. Si tratta di prodotti comedogeni, non biodegradabili e non ecodermocompatibili e recentemente sono stati inseriti tra i cancerogeni di classe II.

Nell’inci li trovi con questi nomi:

  • Paraffinum liquidum (o Paraffina);
  • Petrolatum;
  • Mineral oil;
  • Vaselina;
  • Cera microcristallina (o Microcrystalline Wax);
  • Isoparaffin;
  • Ceresin;
  • Ozokerite;
  • Propylene glycol;
  • Isopropyl.

Siliconi

Shampoo capelli
siliconi nei prodotti per capelli

I siliconi sono composti a base di silicio, non sono presenti in natura e sono inquinanti, in quanto non biodegradabili.

Vengono utilizzati per le loro proprietà idrorepellenti, antistatiche e duttili e per la loro capacità di resistenza alle alte temperature e al tempo.

I siliconi creano una pellicola sulla pelle e sui capelli creando questa sorta di falsa sensazione di setosità e lucentezza, che è tutta apparenza. Alla lunga, anziché idratata e protetta, ti ritroverai la pelle con punti neri, brufoli e pori dilatati e i capelli secchi, disidratati e con le doppie punte. Inoltre, noterai nel momento del lavaggio dei capelli che a causa di questo rivestimento che si forma, hai la necessità di utilizzare più prodotto.

Oltre che nelle creme e nei prodotti per la cura dei capelli, i siliconi si trovano anche nel make up (rossetti, fondotinta, ombretti, etc.).

Nell’INCI i siliconi sono facilmente riconoscibili in quanto terminano con i suffissi:

-one (es. Polysilicone-18 Cetyl Phosphate, Silicone co-polymers);

thicone (es. Dimethicone, Amodimethicone, Cyclomethicone, Cetyl; Dimethicone, Dimethicone copolyol, Dimethiconol);

-siloxane (es. Ciclopentasiloxane, Cyclohexasiloxane);

-silanol.

Altri siliconi sono:

Dimethiconol;

Poliquaternium-80;

Trimethylsiloxysilicate.

Conservanti e antiossidanti

Parabeni

Cosmetici make up
make up e parabeni

I parabeni sono composti organici aromatici, utilizzati come conservanti per le loro proprietà battericide e fungicide. Sono sostanze dichiarate potenzialmente cancerogene e pericolose in quanto interferiscono con il sistema ormonale, in particolare con l’attività degli estrogeni. Come se non bastasse, possono penetrare nella pelle e nei tessuti corporei e rimanervi per molto tempo. Inoltre sono sospettati di poter essere causa di cancro al seno, patologie endocrine e problemi all’apparato riproduttivo. Cosa non da meno possono dar luogo ad intolleranze e allergie, soprattutto alle pelli particolarmente sensibili.

Nell’inci i conservanti sono indicati con il suffisso “paraben” (es. methylparaben, ethylparaben, propylparaben, isobutylparaben, butylparaben, e benzylparaben).

Triclosan

Dentifricio
dentifricio e triclosan

Il Triclosan è un antibatterico germicida che è presente in deodoranti, detergenti per le mani, collutori, gel ad azione antimicrobica, dentifrici antiplacca e antitartaro, prodotti per il trattamento dell’acne, maschere per capelli, shampoo. Esso penetra nella pelle ed entra nel circolo sanguigno, può creare resistenza agli antibiotici, disfunzioni cardiache, endocrine e muscolari e provocare irritazione delle mucose. Dal 2016 la Food and Drug Administration ne ha bandito l’uso negli USA perché potenzialmente pericoloso per la salute umana. Oltre a questo, è estremamente tossico per gli organismi acquatici.

Formaldeide

Prodotti per la cura dei capelli
formaldeide nella cosmesi

La formaldeide è un potente antibatterico, sterilizza qualsiasi forma di microrganismo, irrita pelle, capelli e mucose. L’Associazione Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) sin dal 2004, ha inserito la formaldeide nell’elenco delle sostanze considerate con certezza cancerogene per la specie umana in quanto interferisce con i legami tra DNA e proteine ed è collegata ai tumori nasali e polmonari.

Si trova in moltissimi smalti per le unghie, dentifrici, bagnoschiuma, prodotti liscianti per capelli, shampoo e balsamo..

Nell’INCI la formaldeide si trova con questi nomi formaldehyde, formalin, formic aldehyde, oxymethylene.

Cessori di formaldeide

Rossetti
cessori di formaldeide

Alcune sostanze vengono chiamate cessori perchè rilasciano molecole di formaldeide in modo indiretto, attraverso la loro decomposizione o associandosi con altri elementi. Vediamo insieme quali sono i conservanti cessori di formaldeide:

-Imidazolidinyl urea e Diazolidinyl urea antisettici e fungicidi di grande utilizzo. Liberano formaldeide potenzialmente cancerogena, causano sensibilizzazioni e allergie e sono inquinanti;

Quaternium 15 è presente in molti cosmetici per il make-up degli occhi, nei fondotinta, negli shampoo, nelle lozioni idratanti e nelle creme solari. E’ nocivo perché rilascia formaldeide, è tossico e dà luogo a fenomeni di sensibilizzazione;

sodium hydroxymethylglycinate;

benzylhemiformal;

methenamine;

DMDM hydantoin;

2-Bromo-2-Nitropoane-1,3-Diol (Bronopol);

5-bromo, 5-nitro, 1,3-dioxane;

Sodium hydroxymethyl glycinat (Sodio idrossimetil licinatoe);

methyldibromo glutaronitrile.

Altri conservanti altamente allergizzanti o considerati come potenziali cessori di formaldeide sono:

-BHA butilidrossianisolo e BHT butilidrossitoluolo sono conservanti di origine sintetica presenti soprattutto in creme e rossetti per preservarne il colore e impedirne l’ossidazione e l’irrancidimento degli olii e burri presenti. Possono causare irritazione a occhi, pelle e mucose, ritenzione idrica, problemi epatici e sono potenzialmente cancerogeni.

-methylisothiazolinone e methylchloroisothiazolinone: sono fortemente allergizzanti e sensibilizzanti per la pelle.

Emulsionanti

Crema viso
gli emulsionanti nelle creme

Gli emulsionanti sono sostanze di sintesi che favoriscono la fluidità del prodotto e sono utilizzate per mescolare l’acqua con le sostanze grasse oppure oleose che in natura non riescono a legare. Li trovi per la maggior parte in creme, gel e detergenti. I peggiori emulsionanti contenuti nei cosmetici sono i seguenti: PEG, PPG, Propylene glycol, Butylene glycol, Ethylene Glycol Ceteareth D.E.A (dietanolammina), M.E.A (monoetanolammina), T.E.A (trietanolammina) e MIPA. Conosciamoli più da vicino.

PEG e PPG

Prodotti per il corpo
polietilenglicole e glicole propilenico

Il polietilenglicole (PEG) e il glicole polipropilenico (PPG) sono composti sintetici, di derivazione petrolifera quindi molto inquinanti e come se non bastasse se mescolati con quantità di ethylene oxide e 1,4-dioxane diventano pure cancerogeni. I PEG sono sostanze etossilate accompagnate da un numero, che indica la quantità di ossidi di etilene, più il numero è alto e più sono dannosi (es. PEG-6, PEG-20, PEG-75, PEG-40 Hydrogenated Castor Oil). I PEG e PPG si trovano comunemente in bagnoschiuma, balsami, cosmetici, creme, creme solari, detergenti, dentifrici e shampoo.

Propylene glycol, Butylene glycol, Ethylene glycol

Propylene glycol, Butylene glycol, Ethylene Glycol: sono prodotti di sintesi estremamente sensibilizzanti che tendono ad aumentare la permeabilità della pelle.

Ceteareth

Ceteareth: è una sostanza realizzata con alcool cetearilico, che è una miscela di alcool cetilico e stearilico e ossido di etilene (un gas irritante). Il valore numerico rappresenta il numero medio di molecole di ossido di etilene aggiunte per generare l’ingrediente specifico di Ceteareth (es. Ceteareth-20). Tendono a sensibilizzare la pelle e non sono compatibili con gli oli vegetali.

D.E.A., M.E.A e T.E.A

D.E.A (dietanolammina), M.E.A (monoetanolammina), T.E.A (trietanolammina) sono composti chimici chiamati, etanolammine e largamente usati in cosmetica come emulsificanti e schiumogeni, in quanto aiutano a regolare il pH. Queste ammine seccano la pelle, causano reazioni avverse e sono potenzialmente cancerogene quando si degradano a composti chiamati nitrosammine. Gli acidi grassi di sintesi (MEA, TEA, DEA) sono presenti in cosmetici, detergenti, shampoo e balsami e sono considerati molto aggressivi per la pelle e una possibile causa della forfora e dell’acne. Nell’INCI li puoi trovare con questi nomi: Cocamide DEA/MEA/TEA, Oleamide DEA/MEA/TEA, Lauramide DEA/MEA/TEA,Myristamide DEA, Linoleamide DEA, Myristamide DEA, Stearamide DEA, DEA-Cethyl Phosphate, DEA-Oleth-3 Phosphate, TEA-Lauryl Sulfate, Thiethanoamine. La Cocamide DEA, illegale in California, è ritenuta potenzialmente cancerogena.

MIPA

MIPA: è uno schiumogeno sintetico aggressivo, potenzialmente cancerogeno. E’ usato nella cosmesi per la capacità di regolare il pH e aumentare la penetrazione di alcune sostanze nella pelle.

Tensioattivi (SLES e SLS)

Il Sodium Laureth Sulfate (SLES) e il Sodium Lauryl Sulfate (SLS) sono tensioattivi schiumogeni che derivano dalla raffinazione del petrolio e per loro natura sono molto inquinanti. Sono spesso utilizzati nella produzione di shampoo, bagnoschiuma, bagnodoccia, saponette, saponi e detergenti. Sono sostanze ad azione schiumogena molto lavanti, aggressive, irritanti e disidratanti e possono provocare un’alterazione dell’epidermide anche dopo molto tempo, producendo secchezza e ipersensibilità sulla pelle e sul cuoio capelluto.

Sostanze inquinanti per l’ambiente

Pesce morto
inquinanti ambientali

L’acido etilendiamminotetraacetico EDTA è un agente chelante che trattiene le molecole di metalli pesanti. Questa caratteristica rende questo gruppo di sostanze perfetto per la bonifica di ambienti inquinati. Ciò nonostante, il prodotto è lentamente biodegradabile e capace di smuovere i sedimenti di metalli pesanti che si trovano sul fondo di fiumi, creando pericoli ai pesci. Viene usato nella cosmesi, ma anche nell’alimentazione e nella medicina. È spesso utilizzato sotto forma di sale (i più noti sono il Disodium EDTA e il Tetrasodium EDTA). Si può trovare nelle creme, nei detergenti e negli alimenti.

Nell’INCI l’EDTA e i suoi sali li riconosci da questi nomi:

  • EDTA
  • HEDTA
  • TEA-EDTA
  • Disodium EDTA
  • Tetrasodium EDTA
  • Calcium Disodium EDTA
  • Diammonium EDTA
  • Dipotassium EDTA
  • Tripotassium EDTA
  • Trisodium EDTA
  • Trisodium HEDTA

Sali di alluminio

Deodorante spray
deodorante e sali di alluminio

I sali di alluminio sono Impiegati spesso nella produzione di deodoranti per renderli antitraspiranti, mitigando così la sudorazione. Essendo i deodoranti dei prodotti che non vengono sciacquati subito, sono tante le preoccupazioni che riguardano i sali di alluminio.

Ecco quanto viene riportato sul sito ufficiale dell’AIRC (Associazione Italiana per la ricerca sul cancro):

“I composti di alluminio sono tra gli ingredienti attivi dei deodoranti perché bloccano le ghiandole sudoripare e hanno un’azione batteriostatica: limitano, cioè, la proliferazione dei batteri e gli odori che possono produrre. Alcuni ricercatori hanno ipotizzato che l’alluminio possa essere assorbito attraverso la pelle e modificare i recettori per gli estrogeni nel tessuto mammario. Poiché molti tumori rispondono alla concentrazione di estrogeni, l’alluminio potrebbe, in teoria, accrescere il rischio di ammalarsi.

Al momento non vi sono però prove attendibili che l’alluminio possa raggiungere la ghiandola mammaria attraverso la pelle (uno degli studi più seri ha dimostrato il passaggio di una quantità quasi irrisoria, pari allo 0,012%). La quantità di metallo che raggiunge la mammella attraverso il cibo è molto più elevata di quella che fa lo stesso attraversando la cute. Di conseguenza gli esperti ritengono che non vi sia, allo stato attuale delle ricerche, alcun legame concreto tra alluminio nei deodoranti e cancro del seno.”

Numerosi studi hanno dimostrato la tossicità dell’alluminio e i danni sulla salute come quelli a livello cerebrale in quanto interferiscono con alcuni neurotrasmettitori. Cefalee e disturbi della memoria appaiono infatti come effetti concreti della sua tossicità sul nostro organismo

Ti consiglio di scegliere un buon deodorante e di leggere con molta attenzione l’INCI. Evita soprattutto questi ingredienti:

  • Aluminium;
  • Zirconium;
  • Tetrachlorohydrex;
  • Aluminium Chlorohydrate.

4 ingredienti da evitare negli smalti per unghie

Smalti per unghie
smalti e ingredienti dannosi

Se usi gli smalti per le unghie dovrai porre molta cura ed evitare quelli che contengono queste 4 sostanze molto dannose per la salute. Vediamole insieme:

La formaldeide

La formaldeide è una sostanza chimica che viene aggiunta agli smalti per unghie che sono considerati “indurenti per unghie”.

La canfora

La canfora è naturalmente presente nel legno dell’albero di canfora e viene utilizzata nello smalto per dare un aspetto brillante.

Secondo gli esperti, questa sostanza può portare a gravi conseguenze, come reazioni allergiche sulla pelle (cuticole comprese), arrossamento degli occhi, irritazioni per le mucose. Inoltre, un’inalazione eccessiva può causare vertigini, mal di testa e nausea, laringite, disturbi al sistema nervoso centrale, possibile induzione di coma e possibili effetti letali ad alti contatti ed esposizioni.

La canfora è una sostanza sintetica velenosa per la flora e la fauna e già da trent’anni è sottoposta a rigide limitazioni d’impiego dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti che ne fissa il quantitativo massimo nei prodotti da consumo non superiore all’11%.

Nell’INCI la trovi con questo nome: Camphor.

Il toluene

ll toluene è una sostanza che si ottiene da alcuni processi di trattamento degli idrocarburi e viene utilizzato per aiutare a mantenere lo smalto liscio e uniforme quando applicato e serve a rendere più semplice e rapida l’asciugatura. Il toluene è stato anche collegato a difetti alla nascita e problemi di sviluppo nei bambini le cui madri sono state esposte alla sostanza chimica durante la gravidanza. E’ dannoso sia per inalazione (irritazione vie respiratorie) che per assorbimento a livello cutaneo e del sistema nervoso (disturbi al sistema nervoso centrale, vertigini, mal di testa, nausea, vomito, spasmi, blocco respiratorio e cardiaco, perdita di conoscenza, irritazione cutanea, agli occhi e delle mucose).

Il DBP

Il DBP (Dibutilftalato) è un liquido incolore, filmante, poco volatile impiegato come plastificante. Viene aggiunto allo smalto per unghie per renderlo più flessibile e meno soggetto a crepe, scheggiature e altri fastidi. Viene utilizzato per migliorare la durata dello smalto e donare un aspetto lucido alle unghie. Tuttavia, i plastificanti sono noti come interferenti endocrini e sono associati a danni al fegato, ai reni e persino al sistema riproduttivo.

Nell’ INCI lo trovi con questo nome: dibutyl phtalate.

Profumi e fragranze

Profumo da donna
profumi e fragranze

Voglio fare un piccolo cenno anche alle profumazioni e alle fragranze perché anche queste possono essere causa di reazioni allergiche. Il mio consiglio è di evitare l’acquisto di prodotti troppo ricchi di profumi e preferire invece quelli senza profumo. Infatti non sono esenti da questi effetti collaterali nemmeno i prodotti 100% naturali, in quanto anch’essi seppure più sicuri rispetto a quelli di origine sintetica, possono scatenare orticaria e/o dermatite.

Tra gli allergeni del profumo più comuni puoi trovare i seguenti:

  • Amyl cinnamal
  • Amyl cinnamyl alcohol
  • Benzyl alcohol
  • Benzyl salicylate
  • Cinnamyl alcohol
  • Cinnamal
  • Citral
  • Coumarin
  • Eugenol
  • Geraniol
  • Hydroxycitronellal
  • Hydroxymethylpentyl-cyclohexenecarboxaldehyde
  • Isoeugenol

Mentre meno frequenti puoi trovare questi:

  • Anisyl alcohol
  • Benzyl benzoate
  • Benzyl cinnamate
  • Citronellol
  • Farnesol
  • Hexyl cinnamaldehyde
  • Lilial
  • d-Limonene
  • Linalool
  • Methyl heptine carbonate
  • 3-Methyl-4-(2,6,6-trimethyl-2-cyclohexen-1-yl)-3-buten-2-one

Ftalati

Lacca capelli
gli ftalati nella cosmesi

E finiamo con gli ftalati che sono un gruppo di sostanze chimiche utilizzate nei prodotti per la cura personale come smalti per unghie, lacche per capelli, lozioni dopobarba, creme, saponi, shampoo, profumi e altri preparati profumati.

Le tipologie di ftalati sono:

  • DINP – ftalato di diisononile
  • DEHP – ftalato di bis(2-etilesile)
  • DNOP – ftalato di diottile
  • DIDP – ftalato di diisodecile
  • BBP – ftalato di butilbenzile
  • DBP – ftalato di dibutile

Negli ultimi anni, i ricercatori hanno collegato gli ftalati ad asma, disturbo da deficit di attenzione e iperattività, cancro al seno, obesità e diabete di tipo II, basso QI, problemi dello sviluppo neurologico, problemi comportamentali, disturbi dello spettro autistico, sviluppo riproduttivo alterato e problemi di fertilità maschile.

Conclusioni

Lo so le nozioni che hai appreso sono tante e i nomi sono molti e complicati, ma quello che ti può aiutare è il buon senso. Quando controlli l’etichetta del prodotto e leggi l’INCI prova a controllare i suffissi con cui terminano gli ingredienti, vedi se ci sono sigle e numeri questi sono già segnali che tanto naturali non sono. Se tra i primi ingredienti vedi parecchi nomi botanici ed estratti di piante e fiori, ottimo! Il prodotto dovrebbe essere buono, ma leggi sempre fino in fondo tutti gli ingredienti prechè la prudenza non è mai troppa.

Dalla sezione risorse puoi scaricare fin da ora, il file gratuito che ho creato appositamente per te. Si tratta di una lista che puoi stampare e portare con te, in cui trovi riassunto in modo semplice e schematico, tutti gli ingredienti da evitare. Nell’articolo sulle 5 migliori app ti parlo di quelle più valide per leggere l’inci, sono disponibili sia per Android che per IOS.

Spero davvero di esserti stata utile e di averti spronata a fare più attenzione alle tue scelte di acquisto. Impara fin da subito a leggere l’INCI dei prodotti ogni qual volta ti si presenta l’occasione. Fai sempre scelte consapevoli e divertiti.

Fonti: Web, Fabrizio Zago (chimico industriale inventore del biodizionazio), Biodizionario, Blog di Macrolibrarsi

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Se questo articolo su come leggere l’inci ti è piaciuto e lo hai trovato utile non dimenticarti di condividerlo con i tuoi amici, colleghi, parenti e conoscenti.

Fammi sapere qui sotto con un commento se conoscevi l’inci o se invece non sapevi nemmeno dell’esistenza di tutte queste sostanze pericolose per la salute, mi farebbe davvero molto piacere. La tua opinione per me è importante.

A presto!

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