Perchè scegliere l’alimentazione vegana?
Scegliere l’alimentazione vegana parte da un’azione consapevole dettata da motivazioni molto personali che però coinvolgono non solo noi, ma anche gli animali e l’ambiente.
Indice
Premessa
In questo articolo quando parlo di “dieta” non mi riferisco a dieta dimagrante o ipocalorica, ma allo stile di vita. Al giorno d’oggi infatti alla dieta è attribuita una connotazione negativa, di rinuncia e sacrificio, non è questo il caso.
Ecco infatti, cosa ci dice Wikipedia al riguardo:
La dieta, parola derivata dal termine latino diaeta, derivato a sua volta dal termine greco δίαιτα, dìaita, «stile di vita», in modo particolare nei confronti dell’assunzione di cibo, indica l’insieme degli alimenti che gli animali e gli esseri umani assumono abitualmente per la loro nutrizione ovvero lo spettro alimentare.
Precisazione
Ai giorni nostri non è scontato conoscere la differenza tra dieta vegetariana e dieta vegana quindi, ove creare fraintendimenti ne preciso meglio le caratteristiche.
L’alimentazione vegetariana esclude la carne e il pesce, ma include i derivati animali quali uova, burro, latte, formaggi e miele. L’alimentazione vegana invece, si basa su alimenti 100 % di origine vegetale, sono esclusi la carne, il pesce e tutti i derivati di origine animale.
Le 3 motivazioni per scegliere l’alimentazione vegana
Principalmente sono tre i motivi che spingono le persone a scegliere di seguire un’alimentazione vegana:
- la salute
- gli animali
- l’ambiente
Vediamo meglio quali sono le motivazioni che si celano per ogni categoria.
La salute
La salute è importante e quando si scoprono i molteplici benefici di questa dieta, la motivazione e la forza di volontà aumentano.
Te ne voglio illustrare brevemente alcuni:
- livelli di zucchero nel sangue più bassi e un minor rischio di sviluppare il diabete di tipo 2;
- protezione da alcuni tipi di cancro, mangiare regolarmente legumi può ridurre il rischio di cancro del colon-retto del 9-18%. I vegani generalmente mangiano molto più legumi, frutta e verdura rispetto ai non vegani. Questo potrebbe spiegare perché una revisione di 96 studi ha rilevato che i vegani possono beneficiare di un rischio inferiore del 15% di sviluppare o morire di cancro. Inoltre, le diete vegane generalmente contengono più prodotti a base di soia, che possono offrire una certa protezione contro il cancro al seno;
- un rischio fino al 42% inferiore di morire per malattie cardiache. Studi osservazionali che confrontano vegani con vegetariani e la popolazione generale, riportano che i vegani possono beneficiare di un rischio fino al 75% inferiore di sviluppare la pressione alta. Ciò può essere particolarmente benefico per la salute del cuore, poiché la riduzione della pressione alta, del colesterolo e dei livelli di zucchero nel sangue può ridurre il rischio di malattie cardiache fino al 46%;
- effetti positivi nelle persone con diversi tipi di artrite. Diversi studi suggeriscono che una dieta vegana può aiutare a migliorare i sintomi dell’artrite reumatoide, inclusi dolore, gonfiore articolare e rigidità mattutina;
- migliora la salute dell’intestino. I microbiomi sono i batteri buoni che vivono nel tratto digestivo. La fibra che si trova nelle verdure e nei cereali integrali aiuta a coltivare i batteri intestinali. Quindi una dieta vegana ricca di fibre può portare a microbiomi intestinali più sani, a ridurre l’infiammazione intestinale e ad avere altri benefici come l’aumento del metabolismo.
Puntare sulla salute
Come hai potuto notare i vantaggi derivanti da una scelta alimentare 100 % vegetale sono molti.
Lo avresti mai immaginato? Comincia a incuriosirti questo regime alimentare con così tanti effetti positivi sulla tua salute? Qualcosa mi dice che ci stai pensando, ottimo!
Gli animali
Chi ama tutti gli animali, oltre a quelli domestici, non sempre è a conoscenza di quali terribili conseguenze si cela dietro la dieta onnivora.
Negli allevamenti intensivi loro sono trattati come “bestie” passami il termine, ma è l’unico modo che ho per farti comprendere la situazione.
Da più di un anno seguo il sito di Vegan Discovery Tour, se non lo conosci, vai a dargli un’occhiata perché merita.
Ad oggi, dai vari approfondimenti, ho imparato tantissimo sugli animali da allevamento, alcune le voglio riportare in questo articolo, perché credo meritino la tua attenzione. Preparati psicologicamente perché si tratta di nozioni molto forti e impattanti su come gli animali sono allevati e trattati veramente.
Le condizioni malsane in cui vivono maiali, scrofe, mucche, vitelli, agnelli e capre
I maiali sono costretti a vivere tutta la loro esistenza rinchiusi in capannoni sporchi, sul nudo cemento, ingrassati fino all’immobilità, impossibilitati a esplorare e scavare nel terreno come farebbero in natura.
Manifestano gravi patologie organiche e psicologiche, che li rendono apatici oppure aggressivi. Per “risolvere” il problema, è pratica comune menomare gli animali: tagliare loro la coda e i denti e strappare i testicoli (senza anestesia).
Le scrofe dopo la fecondazione artificiale vengono trasferite in piccole gabbie di ferro così strette che ne impediscono ogni movimento. Non possono nemmeno girarsi. Sfornano una cucciolata dietro l’altra e in queste condizioni non riescono nemmeno ad accudire i loro cuccioli.
La mucca è costretta a produrre una quantità di latte pari a 10 volte quella che produrrebbe in natura e soffre di dolorosi disturbi alle mammelle (mastite) e alle zampe. Dopo 3-4 gravidanze, stremata, non è più utile all’industria e finisce al macello (a 4-5 anni). Poco dopo la nascita il vitellino viene portato via: verrà allevato per pochi mesi e poi macellato per diventare “carne di vitello” oppure servirà per la produzione di carne di manzo e verrà macellato a due anni di vita.
Gli agnelli e i capretti sono allontanati dalla madre appena nati e sono macellati a poche settimane di vita, venduti come carne tenera e prelibata. Le madri sono continuamente ingravidate e munte 2 volte al giorno con gli stessi metodi brutali usati per le mucche. Lo sfruttamento le consuma in modo tale che a circa 6 anni non sono più abbastanza efficienti e vengono macellate per essere sostituite da animali più giovani.
Il terribile destino di galline, polli e pulcini
Le galline sono costrette a vivere imprigionate in una piccola gabbia per tutta la loro vita. I capannoni non vengono mai puliti e l’aria è irrespirabile per l’ammoniaca che esala dagli escrementi. Le galline perdono le piume per lo stress e lo sfregamento contro le sbarre. Soffrono di osteoporosi perché per produrre così tante uova (25 volte più che in natura) consumano il calcio del loro stesso corpo. Sono colpite da malattie: cancro alle ovaie, peritonite, intestino che fuoriesce dal corpo, fegato grasso. E dopo 2 anni di tutto questo, quando diventano meno produttive, sono sgozzate al macello. Libere, potrebbero vivere fino a 7 anni.
Per rifornire di galline ovaiole gli allevamenti, esistono le “fabbriche di pulcini” (chiamate incubatoi), dove vengono incubate le uova fecondate. Ogni giorno nascono metà pulcini maschi e metà femmine: le femmine diventeranno galline ovaiole, ma i maschi sono inutili.
Sono scarti di produzione e vengono “smaltiti” in un modo orrendo: gettandoli vivi in un tritacarne oppure soffocandoli in sacchi di plastica.
I polli “da carne” (maschi e femmine) sono allevati in capannoni affollatissimi, fino a 10-15 polli per metro quadrato, sotto la luce sempre accesa, perché crescano in fretta. In 38 giorni raggiungono il peso ottimale per la vendita, un peso enorme raggiunto in troppo poco tempo: la struttura ossea non riesce a rinforzarsi a sufficienza per reggerlo. Così i poveri animali non riescono nemmeno a reggersi in piedi e soffrono di dolori alle zampe oltre che all’apparato respiratorio, dovendo respirare aria satura di ammoniaca. A 45 giorni vengono ammazzati, mentre in natura potrebbero vivere fino a 7 anni.
La cattiva sorte che affligge i pesci
Hai capito bene queste sono le sofferenze atroci a cui vanno incontro, non stiamo parlando solo degli animali, ma anche dei pesci.
Nella pesca in mare, quando vengono issati dalle profondità marine, i pesci subiscono una dolorosa decompressione che causa la fuoriuscita dei bulbi oculari e spinge l’esofago e lo stomaco fuori dalla bocca. I pesci più piccoli sono normalmente gettati su letti di ghiaccio tritato: la maggior parte soffoca o viene schiacciata a morte da quelli che li seguono. I pesci più grandi vengono gettati sul ponte, presi a bastonate e squartati vivi.
Anche negli allevamenti alcuni pesci vengono uccisi senza essere nemmeno storditi; le loro arcate branchiali vengono tagliate e vengono lasciati sanguinare fino alla morte, in preda a convulsioni ed altri evidenti segni di sofferenza. In altri casi gli animali vengono uccisi semplicemente prosciugando l’acqua dalla vasca, mandandoli incontro a un lento soffocamento.
Il fatto che i pesci non abbiano “voce”, non significa che non soffrano, anzi. Se tu potessi solo guardare i loro occhi capiresti fino in fondo quanto lunga e dura sia stata la loro agonia.
Riflessioni, domande e consigli utili
Ci sono molti film documentari che possono offrirti una realtà concreta e vera di quanto ti ho detto finora. Personalmente non ho il coraggio di guardarli, mi sono già sufficienti alcune foto e immagini che ho visto nel web. Molte persone hanno fatto il cambiamento proprio dopo aver visto questi documentari, da quanto forte è stato l’impatto emotivo che li ha colpiti. Trovi una lista dei più noti in fondo all’articolo.
Ti eri mai chiesta come vivono gli animali negli allevamenti intensivi?
Dunque, come hai potuto constatare non se la passano per niente bene.
Gli animali sono essere viventi proprio come noi umani, perché allora deve toccare loro una fine così atroce? Cosa spinge l’uomo a essere così insensibile di fronte alla tenerezza che si racchiude in ognuno di loro? Il fatto di trovare la carne già nel piatto e pronta per essere consumata, ti rende meno colpevole? Direttamente non hai provocato la morte di nessun animale ed è vero, ma hai delegato ad altri questa azione violenta. Riflettici un attimo, tu saresti stata in grado di compiere una simile azione con le tue stesse mani?
Ti lascio queste domande molto forti per riflettere sulle scelte che hai fatto finora, se vuoi puoi cambiare le sorti di questi animali. Magari non oggi e nemmeno domani. Prenditi il tempo che ti serve, fai ricerche, approfondisci, guarda con gli occhi del cuore i vari film-documentari. Non è mai troppo tardi per fare scelte giuste e consapevoli, per i nostri animali che sono là rinchiusi in stretti recinti, gabbie, vasche, nella sporcizia, nei loro stessi escrementi. Sono immagini crudeli che devono farci aprire il cuore, gli occhi e la mente.
L’ambiente
La nostra Madre Terra sta soffrendo e ce ne accorgiamo ogni giorno di più. La plastica invade gli oceani e i mari e poi c’è l’inquinamento atmosferico e dell’acqua, i gas serra, lo scioglimento dei ghiacci e via dicendo. Ma siamo sicuri di non poter fare nulla per contrastare questa degenerazione sempre più accelerata? Assolutamente sì, tu puoi fare la differenza, il singolo può ispirare gli altri e diventare promotore di un messaggio di speranza per la collettività.
Se fino ad oggi potevi chiudere gli occhi davanti a tale oscenità, adesso è arrivato il momento di prendere in mano la situazione per davvero.
Danni sull’ambiente
Scegliere di mangiare vegetale può fare un’enorme differenza, ci sono numerose prove a sostegno. Vediamone alcune assieme.
- Rispetto alla totalità degli alimenti considerati nell’analisi, quelli di origine animale forniscono solo il 18% delle calorie e il 37% delle proteine, ma utilizzano l’83% dei terreni, producono quasi il 60% dei gas serra e dell’ inquinamento di aria e acqua.
- Ulteriori ricerche suggeriscono che se il mondo diventasse vegano potrebbe salvare otto milioni di vite umane entro il 2050. Non solo potrebbe ridurre le emissioni di gas serra di due terzi, portare a risparmi relativi all’assistenza sanitaria ed evitare danni climatici.
- La carne di pollo distrugge la foresta tropicale brasiliana come anche la bistecca: i polli sono nutriti a soia, che, al contrario di quella per il consumo umano, arriva in gran parte dalla ex foresta brasiliana, incendiata per coltivare mangimi per animali.
- Il settore dell’allevamento è tra i maggiori produttori di gas serra: tra il 18% e il 51%, un impatto maggiore di quello dei trasporti (13,5%) e simile a quello dell’industria.
- Negli USA, in Europa e in altre aree ad elevato consumo di carne, il passaggio a una dieta 100% vegetale farebbe risparmiare dal 61% al 73% di emissioni di gas serra e altri inquinanti.
- Per la produzione di carne, latte e uova, serve in media una quantità d’acqua 10 volte maggiore rispetto a quella necessaria per i cibi vegetali.
- Per quanto riguarda il consumo di energia, i prodotti animali ne richiedono mediamente 11 volte tanto rispetto ai vegetali.
- Un nuovo studio scientifico conferma che una dieta 100% vegetale è il modo più potente per ridurre il nostro impatto sul pianeta
Alcune domande da farsi
Gli studi e le ricerche fatte finora non fanno che confermare quanto un’alimentazione vegana possa fare la differenza e aiutare il nostro pianeta. Perchè non fermare questo scempio prima che le cose peggiorino ulteriormente? Sei d’accordo con me? Non c’è più tempo per aspettare, è necessario agire ora.
Documentari consigliati
A seguire ti fornirò alcuni titoli di film-documentari molto interessanti di cui ho sentito parlare molto, personalmente io non li ho visti. Il motivo è molto semplice, sono molto impressionabile e sono sicura che finerei per pensarci per settimane e non dormirci la notte.
Eccoli
The last pig
Il docu-film del 2017 diretto da Allison Argo, racconta la storia di Bob Comis, ex proprietario di un allevamento biologico di maiali. Dopo 10 anni passati a fare l’allevatore, Bob ha scelto di cambiare. The Last Pig racconta la sua difficile transizione: l’ultimo periodo della sua vita come allevatore, l’ultimo maiale mandato al macello e la seguente lotta per reinventare la sua vita.
Cowspiracy – Il segreto della sostenibilità ambientale
Il film segue il percorso di maturazione del coregista Kip Andersen, ambientalista fortemente impegnato nel tentativo di ridurre l’impatto dell’uomo sul pianeta. Dopo diversi anni si imbatte in una ricerca che indica come l’impatto dell’industria animale sia enorme, in termini di deforestazione, consumo di acqua e spreco di risorse. Al termine della sua indagine diventa consapevole che, per ridurre l’allevamento intensivo, la soluzione consiste nello smettere di consumare carne e scegliere di un regime di vita vegano.
Dominion
Il documentario descrive, in modo estremamente toccante gli orrori dello sfruttamento animale in ogni settore, ma soprattutto in quello degli allevamenti per l’alimentazione umana. Il film è diviso in segmenti che coprono diverse specie: maiali, galline ovaiole e polli da carne, tacchini, mucche, pecore, capre, pesci, conigli, visoni, volpi, cani, cavalli, cammelli, topi, animali esotici, foche e delfini, e una conclusione dei narratori.
Forchette contro Coltelli (Forks over Knives)
Il film sostiene l’efficacia per la salute di una dieta che, a differenza delle tipiche abitudini americane, escluda gli alimenti di origine animale e si basi invece su quelli vegetali e integrali, per favorire la prevenzione e cura di numerose patologie.
The Game Changers
James Wilks, combattente della UFC e insegnante di autodifesa, utilizza il tempo in cui è costretto al riposo, a causa di un infortunio, per studiare il metodo più efficace per recuperare la sua forma fisica. Questo lo porta a condurre una ricerca riguardante gli effetti dell’alimentazione vegana sulle prestazioni fisiche, durante la quale intervista vari atleti e medici che ne sostengono i benefici.
Earthlings
Il film descrive gli usi che gli esseri umani fanno degli animali, cibandosene, ricavandone materiali per produrre vestiario e altro, usandoli come intrattenimento o compagnia, sfruttandoli per la sperimentazione scientifica.
Seaspiracy
Ali, un ambientalista che passa le giornate a raccogliere plastica sulla spiaggia, intraprende un’indagine sulla pesca industriale che lo porterà a convincersi di come essa sia la principale causa dei problemi ambientali legati al mare. Intervistando ricercatori, attivisti e associazioni, cerca allora di capire se esista un modello di pesca sostenibile. Le sue investigazioni lo rendono scettico su questa possibilità, facendogli concludere che la scelta migliore sia smettere di mangiare pesce.
Fonti: Heatline, Vegan Discovery Tour, Epub, Agire Ora. Wikipedia
Conclusione
Il mio obiettivo è stato quello di farti comprendere cosa si nasconde dietro uno stile alimentare basato sui vegetali. Scegliere l’alimentazione vegana è una decisione consapevole e ponderata che porta tanti benefici per la nostra salute, quella degli animali e del nostro Pianeta.
Mi auguro con tutto il cuore di essere riuscita nel mio intento di farti riflettere su questi aspetti molto importanti per me.
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Se il mio articolo sul perchè scegliere l’alimentazione vegana ti è stato utile e interessante, mi farebbe molto piacere che lo condividessi con i tuoi amici, parenti, colleghi e conoscenti.
Fammi sapere qui sotto con un commento se conoscevi già i benefici di una dieta vegan, i macabri retroscena sugli allevamenti, gli effetti nocivi sull’ambiente. Hai visto qualche film documentario tra quelli citati sopra?
A presto!